Gli UFO su Caronia (e non solo) sul “Corriere della Sera Magazine”

Non chiamateli dischi volanti perché ingegneri, ammiragli e generali, architetti, geologi e fisici da quattro anni a caccia del mistero dell’acqua e del fuoco potrebbero decidere di continuare a tacere. E lasciare il top secret su una blindatissima banca dati con 350 eventi fra avvistamenti, rilievi di campi magnetici, bolle marine dal diametro di un chilometro, distese di melanzane colore arcobaleno e così via fino ad alcune inedite, ancora inspiegabili, foto mozzafiato con oggetti circolari sospesi sull’isola di Vulcano. Tutti strani fenomeni concentrati fra le Eolie e la costa di Caronia, quella segnata dall’angoscia di una piccola comunità di abitanti a partire dal 2004 strabiliati e allarmati davanti a incendi improvvisi, a Tv ed elettrodomestici che si accendevano da soli o prendevano fuoco, come le lampade e i ma- N terassi, mentre i cellulari si ricaricavano senza essere collegati a niente e sui display apparivano strambi caratteri.

Non chiamateli dischi volanti nemmeno con i carabinieri che hanno dovuto verbalizzare un collega testimone di una accecante “luce” in cielo, o l’altro al quale prese fuoco una scarpa. Vietata la tipica terminologia da ufologi anche con protezione civile, esercito, aeronautica e marina, università e vulcanologi, tutti timorosi di passare per matti e dubbiosi su cause e ipotesi, ma convinti di un solo dato comune: la concentrazione di fenomeni elettromagnetici in un’area ristretta.

Appunto, quella di Canneto, un pugno di case sul mare, cinquanta residenti, una striscia stretta fra la costa e la linea ferroviaria Palermo-Messina, un rettangolo sottoposto ai raggi X di servizi segreti e sentinelle elettroniche. Tutti impegnati a scoprire perché, soprattutto nell’inverno e nella primavera 2004, proprio in questo buco nero, si smagnetizzavano le pen drive, impazzivano le bussole, si aprivano e chiudevano senza impulsi i cancelli automatici e gli allarmi delle automobili, con sensori e rivelatori di fumo attivati anche senza scosse e fiamme, fino all’implosione dei vetri di una utilitaria e al foro su un parabrezza, «colpito dalla punta di un trapano invisibile», come dichiarò il proprietario e portavoce degli abitanti di Canneto, Nino Pezzino.

Anomalie elettromagnetiche ufficialmente spazzate via da una archiviazione della magistratura che nel 2007 ha impresso al caso il bollo di “un fenomeno di natura dolosa e umana”. Come dire che si sarebbe trattato di un piromane. Però, ancora ignoto. Spiegazione inaccettabile per le “vittime”di Canneto, con intere famiglie evacuate per mesi dalle loro case. Spiegazione insufficiente per gli abitanti fra i quali Antonino Spinnato, un agricoltore con la passione delle foto, tanti scatti finiti alla banca dati, certo di aver visto fino a metà agosto strani oggetti volanti fotografati come gli è capitato di fare con quello che seguiva un elicottero della Protezione civile costretto a un atterraggio per avaria alle pale.

Spiegazione precaria anche per chi scansa i termini da ufologo, ma continua a studiare i fenomeni da un osservatorio istituito con decreto della presidenza del Consiglio nel 2005, il cosiddetto “Gruppo interistituzionale” (vedi box a pag. 60). Una task force che ha come quartier generale un ufficio della Regione siciliana in pieno centro a Palermo, ottavo piano di un edificio moderno, le vetrate sulla cupola del Teatro Massimo e una banca dati che ha già interessato pure i servizi segreti perché un primo riservato fascicolo consegnato a Protezione civile e Palazzo Chigi avanza anche l’ipotesi di “test militari segreti o esperimenti alieni”.

Il tutto con mille dubbi legati a documenti mai pubblicati. È il caso di una foto scattata da un mezzo militare nelle acque di Vulcano il 2 agosto del 2004. Una clamorosa immagine che lascia interdetti perché sul profilo dell’isola sembrano sospesi due oggetti che fanno subito pensare ai dischi volanti. Ingrandito il fotogramma e studiato ogni dettaglio dell’istantanea con sofisticate attrezzature, i tecnici dei diversi enti presenti nel Gruppo hanno solo potuto escludere l’ipotesi del fotomontaggio. «Proprio perché sembrano due dischi volanti procediamo con i piedi di piombo in assenza di conclusioni scientificamente definite », commenta a denti stretti il coordinatore del Gruppo, Francesco Venerando, quando scopre che la foto è comunque arrivata al Corriere della Sera Magazine superando dopo quattro anni la barriera del top secret.

Nei documenti ufficiali si continua a parlare di “due Ovni”, termine che sta per “oggetti volanti non identificati”. Ma si aggiunge che quello stesso 2 agosto del 2004 un Ovni di forma analoga fu osservato nel cielo di Trapani, mentre il 29 luglio, appena quattro giorni prima, un altro dello stesso tipo era stato avvistato su Rometta Marea, a pochi chilometri da Caronia. Informazioni queste ultime arrivate dal Centro ufologico nazionale. Dati incamerati da Venerando con cautela: «Il Gruppo nasce per fare luce sui fenomeni, non per catalogare l’avvistamento di “Ovni”. Ma abbiamo dovuto applicarci anche a questo. E per ogni segnalazione abbiamo ovviamente cercato di controllare le registrazioni radar…», ammette Venerando, anche lui sorpreso perché gli “oggetti” non lasciano tracce. Bisogna però fare i conti con la magistratura che parla di ignoti “piromani” o con l’analogo parere di Enzo Boschi, il presidente dell’Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia: «Penso che dietro ci sia un bel dolo…».

Non tutti comunque conoscono i contenuti di una banca dati con foto celate da vistosi “Riservato”. Come è accaduto per gran parte degli oltre trecento eventi. Tutti elencati su paginate elettroniche a colori. Pagine in viola per malesseri e morie di animali, a decine. In azzurro, gli avvistamenti di “Ovni”, più di 100. In giallo, gli incendi, 40. In verde, fenomeni di origine elettronica e elettromagnetica, 100. Non a caso una relazione tecnica fresca di stampa elenca «numerose testimonianze di avvistamenti diurni e notturni di Ovni, di improvvisi bagliori e scie, di forti luminescenze nello specchio di mare compreso tra le Eolie, in particolare le Isole Alicudi, Filicudi e la costa di Caronia, che iniziano nel 2004 e si ripetono abbastanza spesso, fino a oggi…».

Cauto, Venerando si limita a parlare di “una origine artificiale dei fenomeni”, di “emissioni elettromagnetiche impulsive” capaci di generare “una grande potenza concentrata in frazioni di tempo estremamente ridotte”. E quale sorgente potrebbe mai assicurare sto po’ po’ di roba? Sulla “fonte” o sul “soggetto” allarga le braccia: «Potrebbe anche trattarsi di applicazioni sperimentali di tecnologie industriali, non escludendo quelle finalizzate a recenti sistemi d’arma a energia elettromagnetica… ». Un modo forse per lasciar trapelare la possibilità di esperimenti da parte di una potenza militare. Ignota comunque la posizione della “fonte”. Forse, il mare. Forse, sott’acqua. Mistero profondo. Per questo si decise di installare una rete di telecamere e termocamere a infrarossi tutt’intorno a Canneto e diversi sensori sulla costa e sulle isole Eolie nel tentativo di dare la caccia non solo all’eventuale piromane mai trovato, ma a quello che nei rapporti riservati viene definito “l’impulso sorgente proveniente dal mare”.

Telecamere e sensori sono stati collegati per tre anni in tempo reale con i computer del “Gruppo” da una sala regia collocata sull’attico più vicino al mare, l’appartamento di una delle “vittime” di Cannetto, Antonio Caico, un signore stanco che però ha mollato e venduto la proprietà. Per continuare l’attività sarebbe bastato spostare le attrezzature costate 150 mila euro in un prefabbricato sul mare, come chiese Venerando. E invece stop, tutti “accecati”. Con le apparecchiature adesso ammassate in un magazzino del Comune di Caronia. Come rivela Venerando, irritato dall’interruzione del monitoraggio: «Non possiamo più controllare l’area, come facevamo a qualsiasi ora, via Intranet». Il tutto a costo zero, assicura, perché ogni componente del Gruppo opera senza rimborsi, senza budget, come dipendenti degli enti rappresentati. «Il sistema consentiva di rilevare molteplici dati attorno ai fenomeni », si rammarica Venerando. «Volevamo installare altri sensori anche alle spalle di Caronia, sulle vallate interne, a Lipari e Salina, per creare una rete capace di individuare il “punto sorgente”». Sarebbe stata così interrotta un’esperienza unica in Italia, «in un’area geografica oggettivamente sensibile», stando a Venerando che parla di «un’attività d’interpretazione scientifica coniugata con gli studi e le recenti esperienze della ricerca cosiddetta “di confine” ». E dire che sulle telecamere abbandonate in magazzino, sulla necessità di ripristinare il monitoraggio c’è pure un’interpellanza bipartisan in Senato presentata l’anno scorso da 17 parlamentari.

Fonte: http://www.corriere.it/cronache/08_settembre_08/magazine_xfiles_e721d8a8-7daf-11dd-8ad1-00144f02aabc.shtml

Ecco di seguito alcune foto

Nella foto (che il Magazine del Corriere della Sera pubblica in esclusiva) scattata il 2 agosto 2004 da un mezzo militare in navigazione di fronte all’isola di Vulcano, si possono notare due oggetti volanti che fanno pensare agli Ufo. Lo scatto è stato giudicato dagli esperti non ritoccato in alcun modo.
All’attacco di un elicottero. Nel marzo 2006 un abitante di Canneto vede un elicottero in difficoltà, scatta una foto e scopre che alle spalle del mezzo compare un altro oggetto. L’elicottero è della Protezione civile in missione sull’area proprio per investigare sugli Ufo. Ma il volo è interrotto da una improvvisa anomalia.
Il danno riportato dall’elicottero. Il pilota, costretto a un atterraggio d’emergenza dopo un’avaria, una volta a terra constata esterrefatto che sulle tre pale dell’elicottero qualcosa ha grattato e sollevato la vernice e la pellicola speciale di rivestimento.
La scientifca indaga – Nella foto, un particolare della pala danneggiata. Le analisi di laboratorio hanno escluso ogni traccia di materiale organico nei punti colpiti. Quindi, non c’è stato alcun contatto con volatili o con altri oggetti. Ma l’istruttoria ancora in corso ha accertato una variazione della conducibilità elettrica all’interno delle pale.
Altre foto sul link della notizia.

26 risposte a "Gli UFO su Caronia (e non solo) sul “Corriere della Sera Magazine”"

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  1. bell’articolo.
    molto strane le altre foto dal sito del corriere.
    inquietanti le Ampelodesmos mauritanicus bruciate fin giù alla radice (!).
    probabile che sia stato un messaggio?
    per non parlare delle cozze spiaggiate.

    il tutto è comunque inquietante.

  2. Questo caso ha il pregio di aver fatto nascere il tutto da una notizia strana e un pò buffa da relegarsi nei giornali televisivi nella rubrica ipotetica “Curiosità dal Mondo”: i corti circuiti avvenuti in quella cittadina siciliana. Non era prevista un’escalation così repentina tale da far ammettere a denti stretti da una istituzione governativa la possibilità di interventi alieni o della presenza di foto non ritoccate di OVNI.
    Se il caso fosse iniziato con la foto dei due velivoli sul vulcano il tutto sarebbe finito in cavalleria, incolpando fantomatici amanti di Photoshop o di traveggole di qualche beone.

  3. ..pensate mai che nelle profondita’ marine di Caronia ci sia una base extraterrestre ?
    Per me e’ senza dubbio cosi’.

    Ciao

  4. è inquietante tanta sfacciatagine da parte di eventuali ET, ma un’arma militare non è da escludere. tra l’altro sono in combutta perchè meravigliarsi.
    Almeno questa notizia, dovrebbe dare agli scettici del filo da torcere.
    Osservando quella pianta, mi ha fatto riflettere:
    Se lo strumento usato per bruciare la pianta fosse un’arma a micro onde, deve essere di tipo direttivo, altrimenti bruciano anche le piante circostanti. Per direzionare un fascio di micro onde,il magnetron, deve generare frequenze altissime, e anche con guide d’onda particolari e tensioni altissime, risulta complicato andare oltre i 30 GHz.
    insufficienti per renderle direttive, e non potendo produrre frequenze cosi’ alte la propagazione assumerebbe forma conica, e le piante adiacenti brucerebbero anche esse.
    Inoltre, deve essere stata colpita nella parte alta e lenergia fluita verso terra, disperdendosi, à bruciato le radici, esattamente quello che accade ad una pianta se colpita da un fulmine.
    Questo mi fà supporre che si possa trattare anche di energia elettrica di tipo Wireles.
    al riguardo, hò una mia teoria di come si possa fare.
    In via teorica, è possibile trasportare l’energia elettrica a notevole distanza, attraverso due corridoi aerei di aria ionizata generati con potenti impulsi laser, laria diviene conduttiva, e aplicando impulsi elettrici ad alta tensione, sincronizati con il laser a due anelli di metallo conduttivi attraversati dal laser, si ottiene la possibilità di far fluire questi impulsi elettrici attraverso questi due corridoi di aria ionizata esattamente come accade in una lampada al neon, ovviamente, con una notevole perdita di carico, alla fine del tragitto ma con energia sufficiente a fare ancora danni, questa ipotesi potrebbe spiegare anche il buco , prodotto direttamente dal laser. comunque sommando l’energia laser e quella elettrica può causare sicuramente danni di notevole entità. se ci sono tra di voi dei tecnici sarei felice di discutere con voi di questa mia teoria.

  5. LoL l’articolo non è clonato , se leggi attentamente noti anche che è citata la fonte in entrambi i blog che parlano dell’argomento. La fonte è il corriere della sera.

  6. Franco, non sono un tecnico, ma mi pare cche la tua ipotesi sia molto interessante.

    Ciao

  7. L’articolo è interessante ma non dice molto di più di quanto già non si sapesse.

    La notizia vera, se leggete tra le righe, è come una foto di fonte militare sia giunta nella redazione del corriere della sera.

    La fuga di notizie deve aver stimolato la pubblicazione di un articolo ‘riassuntivo’ sull’intera vicenda riaprendo di fatto il caso appena ‘chiuso’ dalla procura di Mistretta.

    Lo stesso Venerando di fronte al giornalista ammette che l’ipotesi ‘ufologica’ non è poi così inverosimile e che non può in alcun modo essere esclusa a priori.

    Ma, ripeto, quello che mi lascia più perplesso è COME quella foto sia arrivata al Corriere.
    C’è arrivata ‘per caso’ regalando così uno scoop al giornale?
    Oppure è stata una notizia ‘concordata’, uno dei tanti tentativi, insieme all’articolo su Repubblica di qualche giorno fa su Punta Raisi, di acclimatare l’opinione pubblica al tema?

    Credo sia questo il punto più interessante dell’aricolo.

    Ivan Ceci
    Giornalista
    333.2553308
    info@ivanceci.it
    http://www.ivanceci.it

  8. X Zret:
    ho ragionato su questa ipotesi,perchè tempo addietro ho assistito ad una esplosione in una cabina elettrica di media tensione, e questo è accaduto perchè nel tentativo di riarmare il sezzionatore di media, regolarmente scattava l’interuttore a bagno d’olio. Stavano eseguendo le manovre al contrario di come andavano fatte. Dopo 6 ho 7 tentativi, a causa dell’aria ionizata dall’arco voltaico generato dai coltelli del sezionatore, l’isolamento dellaria e venuto meno, ed e scoccato larco voltaico tra le tre fasi di media tensione. Questo mi ha fatto riflettere. ho pensato che in questo modo la corrente poteva essere trasportata senza cavi. Solo che i laser al quel tempo (forse) esistevano solo nella fantascenza.
    Scaldando l’aria con una fiamma ho con un laser, in ogni caso si ionizza. Altra cosa che fa riflettere e il metodo di rilevamento della fiamma attraverso la conducibilità elettrica dell’aria scaldata dalla fiammella. In altre parole tutto il corridoio d’aria percorso dal laser deve essere sicuramente ionizzato, trasformandosi di fatto in una sorta di cavo conduttore, ovviamente, con discrete potenze da parte del laser, inoltre la tensione deve essere sufficientemente elevata per vincere la resistenza elettrica residua da parte dell’aria.
    è i corridoi devono essere due perchè il cirquito elettrico si chiuda nel punto di arrivo dei fasci laser.
    se questa ipotesi fosse corretta, sicuramente questi fenomeni di Caronia, possono essere ricondotti a armi militari terrestri che stanno sperimentando su queste povere persone.
    E se ci fossi arrivato io con le mie modeste conoscenze tecniche, chissà cosa hanno sperimentato loro.

    ciao

  9. Perchè sperimentare un’arma militare su bersagli civili? da che mondo e mondo le armi si provano nei poligoni. Oltretutto così è venuta meno la segretezza stessa dell’esperimento.

    Max

  10. tutto cio’ e’ veramente assurdo!!
    Spero che questo blog invii email quando vengono aggiunti aggiornamenti o commenti, voglio proprio vedere come va a finire…

  11. Massimiliano chiedi perchè? è molto semplice, dal mio punto di vista. e con questo post penso di rispondere anche ad Annalisa:
    le basi Aliene spesso e volentieri, sono posizionate vicino a basi militari, ho in prossimità di vulcani. (pare che questi visitatori sfruttino l’energia del magma, per la loro necessità energetica).
    Anche se questo è tutto da provare.
    Ed anche gli esperimenti atomici, condotti a mururoa, sembra siano serviti per coprire attività aliene, nell’intento di costruire una base sottomarina, (località scelta per l’abbondanza di magma nelle profondità). gli attivisti di greenpeace all’arivo , quando fecero i rilevamenti per le radiazioni, rimasero sorpresi nel verificare che le misure rilevate, fossero inferiori delle radiazioni di fondo naturali. I militari perchè sparano, sui poveri malcapitati di Caronia?, forse perchè, tanto per cominciare, testano delle nuove armi, cercando di non fare male alla gente, ma spaventandola. Associando questi fenomeni apparentemente inspiegabili, agli avistamenti ufo, la gente comincia a prendere atto del fenomeno alieno preparando cosi’ le persone all’evento. nonostante le dimensioni di questo piccolo paese, il fenomeno hà assunto oramai rilevanza mondiale, perchè se ne parla anche all’estero. e per quanto,militari e alieni possano essere in conbutta, anche tra di loro non scorre buon sangue, è possibile che le armi usate contro gli alieni, abbiano un effetto collaterale anche su Caronia.

    Ciao

  12. Si è parlato tanto di una base aliena,al largo delle isole eolie.
    Io mi chiedo:ma perchè non mandano un sottomarino,o un batiscafo a controllare se veramente c’è?
    Oppure l’hanno gia’ fatto….

  13. Paolo ti rispondo con una domanda.
    cosa possono fare, contro l’alieno se fosse ostile.
    e anche se fossero amici comandano loro. I nostri sottomarini per loro, sono come delle pistole ad acqua.

  14. X Franco
    Ma toglimi una curiosità? ma te quanta televisione guardi giornalmente? L’alieno ostile, i nostri sottomarini sono per loro come pistole ad acqua, le basi aliene sottomarine alimentate a magma…sei un grande…occhio perchè io sono un alieno!

  15. X Salvo: non guardo la televisione da 5 anni, salvo(scusa l’assonanza )qualche telegiornale.

  16. A ripensarci poteva essere che sono stato sequestrato dagli alieni…
    e che l’Inferno non fosse altro che una mega base aliena…

    Mah… facciamo Trombetta

    Dante Alighieri

  17. scusate se commente tutto ciò ma vi volevo solo dire di credere a tutto quello che avete letto o visto,io vivo lì a Marina di Caronia distante qualche kilometro da Canneto,nessun piromane ma qualcosa di davvero inquietante,io stesso con i miei occhi ho visto contatori che si squagliavano senza fiamma ed il mio stesso cellulare si ricaricava,mia zia, una delle poverine che gli si è bruciata la casa,insieme alla sua famiglia si sono venuto a trasferire da me.Io quello che avevo da dire ve lo ho detto e se qualcuno mi vuole contattare per sapere qualcosa in più questa è la mia e-mail

    fortunatorosario@hotmail.it

    Arrivederci

  18. E’ interessante quando due esseri si incontrano, perchè può succedere qualunque cosa da quell’unione e non si può dire con certezza, quale.
    Figuriamocci quando l’incontro avviene tra due esseri di materiali e pianeti diversi.
    Credo che la gente abbia ancora troppa paura per poterli vedere realmente, ed è anche da pensare, che se riescono ad arrivare da altri pianeti sin qua, possano facilmente essere tra noi, e invisibili ai nostri occhi.
    Quando però, essendo loro esseri sezienti, ricettivi e financo curiosi, se noi stessi, apriamo la nostra sensibilità all’inimmaginabile, alla sensazione particolare e al brivido, possiamo ricevere sensazioni fuori dal comune, e da li, possiamo avere intuizioni del fatto che esistano più dimenzioni nella dimenzione che noi percepiamo, e quindi non ha senso giudicare realtà solo la nostra ordinaria percezione, perchè questo non può far altro che limitare la percezione stessa del tutto.

    Il problema è che non sappiamo come sentire qualcosa che non abbiamo mai sentito.

    Ma senza la curiosità di provare tutto, non ha senso voler sapere tutto.

    Se proprio vuoi sentirli, recati nelle campagne tra caronia e canneto, senza troppa aspettativa, con più calma e tranquillità possibili e aperto e sensibile verso gli alberi, l’erba, l’aria gli insetti e quello che la natura ti offre. Perchè senza una sensibilità in grado di godere di queste cose, non puoi veddere il resto invisibile a gli occhi.

  19. Boh, io ad agosto 2004 ero a Vulcano Piano e i due oggetti che ho visto non erano altro che due caccia di passaggio, come spesso succede. Probabilmente di base a Sigonella.

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